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Solidarietà e inclusione, l’esperienza de “Il Sicomoro”. Incontro con il laureato Michele Plati

23.05.2025

di Pasquale Guarino

Anche le persone più svantaggiate, se riconosciute nella loro dignità e sostenute da una rete adeguata, possono trovare il proprio posto nella società: questo il messaggio portato da Michele Plati nell’incontro con gli studenti del “Lamaro Pozzani” nella serata di lunedì 12 maggio. L’ospite, alumnus del Collegio laureatosi nel 1993, si è distinto in particolare nell’ambito della restituzione sociale, tanto da meritare il premio “Paola Piccinini Tosato” nel 2024.

Plati ha esordito con una riflessione: l’esperienza di tutti gli allievi del “Lamaro Pozzani” è accomunata – pur nella diversità dei percorsi – dall’attenzione a porre la persona al centro, dalla predisposizione a mettere la conoscenza a servizio della società e dalla missione di formare buoni cittadini. Michele Plati ha reso questi i perni della sua attività lavorativa quando, dopo aver fatto esperienza come avvocato e poi come direttore generale in azienda, ha deciso di fondare a Matera, la sua città, la cooperativa sociale “Il Sicomoro”. L’organizzazione, attiva con 180 dipendenti sul territorio lucano, assiste soggetti “fragili” (in particolare migranti, anziani e disabili), inserendoli nel mondo del lavoro. Il nome “Il Sicomoro” richiama l’episodio biblico di Zaccheo: come l’albero che lo aiutò a vedere Gesù, la cooperativa vuole offrire supporto e visibilità a chi altrimenti resterebbe ai margini. Secondo Plati, il vero obiettivo del terzo settore è l’analisi della complessità, intesa come condizione umana universale. Per questo, accanto al supporto materiale, la cooperativa si occupa anche di salute mentale, nella convinzione che la fragilità sia un’esperienza comune e da accogliere, non da stigmatizzare. La “non-disunione”, citazione di un film di Paolo Sorrentino, è il vero mantra del lavoro in cooperativa: il lavoro d’équipe, che permette di unire le energie in vista di un fine nobile, è per Plati sempre preferibile alla tentazione di affrontare un problema da soli.

Nella seconda parte del suo intervento, Michele Plati si è fatto portavoce di un progetto innovativo ideato dall’associazione Alumni con il supporto del Cav. Lav. Gian Luigi Tosato, che darà la possibilità ai collegiali di fare volontariato dentro e fuori dai confini nazionali, per rafforzare il loro senso di responsabilità sociale e lo spirito di squadra, nonché regalare loro un’esperienza indimenticabile. Le mete spaziano dalla vicina Basilicata alla nota Comunità di San Patrignano fino ai più remoti Senegal, Rwanda, Madagascar, Guatemala e Tanzania, passando per Ceccano, Atene e Valencia. Gli studenti del “Lamaro Pozzani” potranno dispiegare le loro forze e dare un contributo a persone in difficoltà, trovandosi ad assistere vittime di abusi, minori immigrati in Italia non accompagnati e studenti in contesti svantaggiati, oppure saranno impegnati in progetti di archeologia, ingegneria, teatro e molto altro ancora, grazie alla rete degli ex collegiali e alla collaborazione con associazioni come Caritas e IBO.

Grande è stato l’interesse al progetto dimostrato dagli studenti, alle cui domande Michele Plati ha risposto rimarcando il legame imprescindibile tra il mondo del profit e quello della solidarietà sociale – un connubio di cui il “Lamaro Pozzani” rappresenta un modello virtuoso.

In chiusura, un intervento dell’ex direttore del Collegio, Stefano Semplici, ha esplorato il profondo legame tra il senso di comunità, con la circolarità di diritti e doveri che questo implica, e il senso stesso della vita, con l’intento di promuovere l’iniziativa e sottolinearne l’alto valore formativo per i collegiali.