Nei giorni 13 e 14 settembre 2024 una rappresentanza del Collegio ha visitato la città di Bari, in occasione del Convegno Nazionale dei Cavalieri del Lavoro “Il Futuro del Lavoro”.
Visita presso Città Vecchia, venerdì 13/09
Rossella Mauro, insegnante pensionata di storia, ci ha condotto abilmente all’interno della Città Vecchia. Questa sembrerebbe ancora conservare quella magia di paesotto incontaminato che tanto bene descrisse Italo Calvino: “Mentre la madre pettina la comare, la figlia fa la pasta su una pietra larga, davanti all’uscio di casa. […] Così si moltiplica all’infinito la vecchia Bari, grazie a Dio, cresce nuova e non muore mai”. E così si respira tutta la sua semplicità moltiplicata: nella donna che prepara le strasc’nat e le orecchiette, nei ragazzetti che schiamazzano con un dialetto vivido e sentito. Ormai completamente restituita alla legalità, la città splende ridente.
La visita si è concentrata sulla Cattedrale di San Sabino, del cui succorpo si è analizzata la storia stratificata, in cui si intrecciano mosaici del periodo paleocristiano, strade ancora segnate dai carri romani e architetture tipicamente bizantine.
Convegno presso Teatro Petruzzelli, sabato 14/09
Nella suggestiva cornice del Teatro Petruzzelli di Bari, inaugurato nell’anno 1903 e riaperto solo nel 2009 a seguito dell’incendio del 1991, si è tenuto sabato 14 settembre il Convegno Nazionale, evento annuale organizzato dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro, incentrato quest’anno sul tema “Il Futuro del Lavoro”.
A prendere la parola per primo e presentare la discussione è stato Carlo Pontecorvo, Cavaliere del Lavoro, Presidente del Gruppo del Mezzogiorno, che ha rimarcato la fondamentale questione della dinamicità del mondo attuale, che investe, primo fra tutti, il mondo del lavoro. Se è vero che il lavoro (dal latino labor, sforzo) è componente essenziale della dignità di ogni persona, interrogarsi sulle mille sue trasformazioni nell’era dell’Intelligenza Artificiale e dell’infosfera significa ragionare sui percorsi attraverso cui rinnovare il senso della nostra dimensione esistenziale e civile prima ancora che di quella economica.
Il dibattito era articolato in tre sessioni tematiche: “Demografia e Lavoro”, “Tecnologia e Lavoro” e “Formazione e Lavoro”. Ciascuna è stata introdotta da un esperto in materia, arricchita dalle voci di imprenditori, le cui testimonianze hanno offerto spunti preziosi.
Nella prima sessione, dedicata a “Demografia e Lavoro”, è intervenuto Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica Sociale. In nuce, il pubblico è stato messo al corrente della situazione demografica attuale dell’Italia a confronto con la realtà del passato. L’attuale transizione demografica vede alla base due elementi: in primis, l’abbassamento dei rischi di morte in età prematura e, in secondo luogo, la riduzione della natalità. In passato, il tasso di natalità era pari a cinque nascite per madre; pur riducendosi, la soglia del rimpiazzo era comunque soddisfatta. Oggi invece non solo si sta verificando un vertiginoso decremento della natalità (nel 2023 pari a 1,20), ma al tempo stesso si ha un basso tasso di occupazione oltre che un’evidente “fuga di cervelli”. Ciò alimenta uno squilibrio tra la forza lavoro entrante e la forza lavoro ormai pensionata, che in futuro non farà altro che intensificarsi. Le soluzioni prevedono la necessità di migliorare l’occupazione femminile e le condizioni di lavoro, invece di espandere l’età pensionabile.
Nella seconda sessione, “Tecnologia e Lavoro”, è intervenuto Gianluigi Castelli, professore associato di Information System. Ci ha spiegato come la nuova rivoluzione industriale innescata dall’AI stia ridisegnando filiere produttive in cui competenze e profili professionali sono chiamati a evolvere velocemente per cogliere opportunità di business spesso ancora da inventare. Insomma, “l’innovazione trasforma la conoscenza in denaro”. L’AI è certamente il simbolo dell’attuale innovazione, di cui ha evidenziato due criticità: l’una relativa alle “allucinazioni” dell’AI, che non manca di errori e informazioni talvolta inventate; la seconda relativa ai pregiudizi ideologici dell’AI in fase di addestramento. In questa sede, è stato chiesto il parere di Sara Bernardini, ex collegiale e oggi professore ordinario di Intelligenza Artificiale (Dip. di Computer Science di Oxford e Dip. Di Ing. Informatica in Sapienza). Bernardini ha sottolineato come, di fronte alle luci e ombre dell’AI, emergano due possibili schieramenti: gli integrati e gli apocalittici, guidati dagli impegnati. Complessivamente l’AI è stata descritta come una preziosa risorsa, capace di catalizzare l’avanzata scientifica in campo biotecnologico e medico. Per quanto l’AI sia certamente foriera di importanti cambiamenti, “starà (dunque) a noi decidere se l’AI ci rafforzerà o infesterà”.
Il terzo tema, “Formazione e Lavoro”, è stato infine analizzato da Gianfranco Viesti, professore di Economia Applicata, che ha evidenziato il ruolo sempre più centrale del capitale umano nelle società avanzate. Formazione permanente, orientamento dei più giovani verso discipline scientifiche, rapporti sempre più stretti tra università e imprese: sono le azioni essenziali per affrontare le trasformazioni in atto.
Ha chiuso il Convegno Maurizio Sella, Cavaliere del Lavoro e Presidente della Federazione Nazionale dei Cavaliere del Lavoro, che ha offerto le riflessioni conclusive di questa giornata ricca di spunti.