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Incontri con i laureati | Natalia Pazzaglia: Superare le paure e fare imprenditoria

20.05.2024

di Pasquale Simonelli

Mercoledì 15 maggio 2024 nell’aula magna del Collegio Lamaro Pozzani si è tenuta l’ultima lezione del ciclo di incontri con i laureati del collegio, nel quale ha parlato con noi tramite videochiamata l’imprenditrice Natalìa Pazzaglia. Entrata in collegio nel 2005, ha seguito il corso di laurea in scienze politiche ed è stata anche fondatrice di una start-up che si occupa del tema della morte e dell’end-of-life.

Durante la serata Natalia ha raccontato il suo percorso accademico e professionale. Ha anche parlato delle esperienze che l’hanno portata a fondare le sue start-up, Legacy Compass e Lasae. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze politiche e Relazioni internazionali, ha compiuto moltissimi viaggi e trasferimenti (“16 in 11 anni”) alla ricerca di un senso alla propria vita che inizialmente l’hanno portata in Costa d’Avorio nell’ambito di un programma di cooperazione internazionale. Uno dei momenti chiave della sua vita è stato quello in cui ha preso la decisione di concentrarsi sul suo “must”, cioè sulla la sua missione personale. La perdita del padre, avvenuta in tenera età, e la malattia e morte della madre, a cui lei era molto legata, hanno spinto Natalia a cercare qualcosa di più profondo nel suo lavoro e ad avere il coraggio di affrontare la sua più grande paura: la morte. Con la creazione della start-up Legacy Compass a Londra, Natalia ha creato uno spazio digitale per affrontare i temi della morte e delle eredità che ci si lascia alle spalle, con l’obiettivo di fornire alle famiglie di persone vicine alla fine della propria vita un aiuto sia psicologico sia pratico (passaggi burocratici legati al decesso, ad esempio) nelle fasi sia precedenti sia successive alla morte della persona amata. La sua esperienza nel mondo delle start-up l’ha portata ad imparare due importanti lezioni: l’importanza di iniziare prima di sentirsi pronti e la necessità di fallire velocemente (modo più efficiente per imparare dagli inevitabili errori che ogni imprenditore è destinato a commettere).

Natalia ha fatto capire al pubblico quanto sia importante avere una visione chiara e inseguire i propri obiettivi. Chiedendo “Cosa serve per fare l’imprenditore?”, Natalia ha chiesto agli studenti del Collegio il loro punto di vista ed ha poi fornito la propria personale risposta portando come esempio un portafortuna regalatole dalla sua migliore amica: un piccolo gatto che quando viene buttato a terra si rialza sempre, simbolo di perseveranza. La sua determinazione a cambiare il modo in cui la società affronta il tema della morte e della fine della vita è un esempio di come l’imprenditorialità possa essere uno strumento per creare un impatto positivo nel mondo.