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Orientamento, formazione, merito . La lezione di Cavina a 100 anni dalla nascita

25.03.2024

Si è tenuto al Cnel l’evento organizzato dall’Associazione Alumni dei Cavalieri del Lavoro e dal gruppo di lavoro “Saredo 74” – promotore del volume “L’abbazia laica. Giovanni Cavina educatore visionario”, pubblicato nel 2022 – per ricordare e riscoprire Giovanni Cavina nel centenario della nascita (Faenza, 27 marzo 1924) attraverso la testimonianza e i ricordi di alcuni fra coloro che l’hanno affiancato dagli anni ’50 agli anni ’90, a cominciare da Gianni Letta.

Ricordare Giovanni Cavina, educatore visionario, non è stato infatti solo un segno di doverosa gratitudine da parte di chi lo ha conosciuto come direttore nella Residenza universitaria “Lamaro-Pozzani”, ma soprattutto il tentativo di riscoprire l’attualità e l’urgenza di un metodo educativo basato sul dialogo con i giovani, sull’offerta di criteri di orientamento all’università e alla professione, sul confronto e sulla verifica delle opinioni con lo studio dei problemi e l’analisi dei dati.

Il progetto educativo e culturale culminato dai primi anni ’70 nella Residenza universitaria da lui diretta per 25 anni, era in realtà in atto fin dai primi anni ’60, con le attività del Centro di orientamento istituito dall’Ente Palazzo della Civiltà del lavoro e dai Cavalieri del Lavoro. Per quasi quarant’anni, decine di migliaia di studenti delle scuole superiori sentirono parlare per la prima volta di economia, mondo del lavoro, integrazione europea e dei nuovi mestieri e professioni legati all’informatica. Lo scenario da allora è molto cambiato. O forse è straordinariamente simile, “solo” sostituendo al computer la rete e l’intelligenza artificiale.

“Il Convegno promosso dall’Associazione Alumni del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro – scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio letto da Giorgio Ricci Maccarini, presidente dell’Associazione Alumni del Collegio Universitario Lamaro Pozzani –  sottolinea opportunamente il ruolo di Giovanni Cavina, Direttore per venticinque anni della Residenza Universitaria “Lamaro – Pozzani”, nel centenario della sua nascita. Illuminato educatore, profondo conoscitore e studioso dei fenomeni sociali, Giovanni Cavina ha trasmesso a numerosi studenti conoscenze di elevata attualità, facendo della Residenza – esemplare iniziativa promossa dalla Federazione Cavalieri del Lavoro – una fucina di esperienze per le nuove generazioni.
In particolare, Cavina è stato un lungimirante sostenitore dell’avanzamento del processo di integrazione dell’Unione europea, oltre che attento osservatore dell’emergere di competenze legate al progressivo sviluppo dell’informatica e al continuo affermarsi delle nuove tecnologie, sollecitando gli studenti del Collegio al superamento dei tradizionali confini dei singoli comparti scientifici, per un approccio fortemente interdisciplinare”.

L’impegno formativo e informativo rivolto a “tutti”, non ha impedito di riconoscere e promuovere i talenti attraverso il premio Alfieri del Lavoro e nelle ammissioni in Residenza. Ma Cavina aggiunse un particolare criterio di valutazione, così descritto da Giuseppe De Rita nell’antologia degli scritti pubblicata in occasione del 50° anno di fondazione dell’attuale Collegio universitario: «Voleva far capire che il “merito” non è cosa misurabile con i voti disciplinari, ma attraverso una capacità di lettura orizzontale, che l’antica articolazione per discipline non poteva permettere».

All’evento sono intervenuti Renato Brunetta, Presidente del CNEL, Giorgio Ricci Maccarini, presidente dell’Associazione Alumni del Collegio universitario “Lamaro-Pozzani” dei Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav. Luigi Abete, Presidente della Commissione per le attività di formazione della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, Gianni Letta (con l’intervento dal titolo “Dai contadini del Fucino ai giovani nel Palazzo: ricordi antichi per urgenze attualissime”) e i laureati del Collegio Universitario Michele Ciccolella, sociologo, Eugenio Gaudio, già rettore della Sapienza Università di Roma, Valentina Melis, giornalista, “Il Sole 24 Ore” e Luciano Azzolini, già Sottosegretario di Stato.