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Un giorno in Corte: La visita del Lamaro Pozzani al Palazzo della Consulta

25.07.2023

Gian Maria Pepato

“Alla giusta distanza da Montecitorio e dal Senato, al crocevia tra la Corte di Cassazione e Piazza San Pietro”: con queste parole Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, esalta la saggia collocazione del Palazzo della Consulta sul Collis Quirinalis. Dall’alto del colle su cui si staglia, quasi a denotare ulteriormente un ruolo di sovrintendenza rispetto alle altre istituzioni, la sede della Corte Costituzionale rappresenta in sé una delle più alte espressioni del principio di separazione dei poteri di matrice montesquieuana. A corroborare questa posizione di privilegio, inoltre, vi è anche la strettissima vicinanza al Palazzo del Quirinale, quasi a rimarcare volutamente il ruolo della Corte quale garante della Costituzione, fondamento primo della nostra Repubblica.

Da questa breve introduzione si può facilmente evincere l’onore da parte di noi studenti nel poter visitare le sale del Palazzo della Consulta e nell’immergerci nella complessa storia di tale edificio.

Commissionato da papa Clemente XII nella prima metà del diciottesimo secolo al giovanissimo architetto Ferdinando Fuga, dopo l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia il palazzo divenne per un triennio la residenza di Umberto I di Savoia e della consorte Margherita per poi diventare sede del Ministero degli Affari Esteri e in seguito del Ministero delle Colonie.

Fu solo nel 1955 che il palazzo divenne ufficialmente sede della Corte Costituzionale, già prevista nella Carta nel 1948, per poi assistere all’effettivo funzionamento operativo della Corte nel 1956.

Guidati tra le stanze del palazzo settecentesco, gli studenti hanno avuto modo non solo di visionare in prima persona i luoghi dove da quasi settant’anni avvengono le dispute tra organi dello Stato, ma al contempo di apprezzare architettonicamente l’opera del Fuga e le decorazioni parietali interne di Antonio Bicchierai.

È così che, passando per la Sala delle Udienze, il Salotto Verde, il Salotto Rosso e il Salotto Pompeiano, la visita si conclude con le parole del presidente emerito G. M. Flick, che delineano agli studenti il ruolo effettivo della Corte e le sue prerogative, seguite poi da un breve Q&A su temi di grande rilievo al livello legislativo e costituzionale, quali eutanasia, obiezione di coscienza da parte di personale medico e immigrazione clandestina.