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Il ruolo della finanza per lo sviluppo sostenibile. Incontro con Matteo Caroli

Gian Maria Pepato

15.02.2023

“Sostenibilità”: un tema di cui si parla ormai da anni, data la centralità di tale argomento negli orizzonti di sviluppo della nostra società. Eppure si tratta di un argomento così complesso e articolato che, in ogni interazione o dibattito a tal riguardo, sembrano sorgere punti di vista sempre nuovi, in grado di arricchire e consolidare la nostra conoscenza in materia.

Stasera, 13 febbraio 2023, è Matteo Giuliano Caroli, ospite nel quadro del ciclo di incontri ‘Scenari e mutamenti geopolitici globali’, ad aggiungere un ulteriore, importante tassello al mosaico.
Professore ordinario di Gestione delle Imprese internazionali presso l’università Luiss Guido Carli e Associate Dean per l’Internazionalizzazione alla Luiss Business School, oltre ad aver offerto le proprie conoscenze nell’ambito della gestione d’impresa (pianificazione ed elaborazione del modello di business, competitive strategies, internationalization, politiche di corporate social responsibility) collaborando con realtà quali Confindustria, Enac, Banca Imi, Rai, Enel, Aeroporti di Puglia, Assoaeroporti, ed Infocamere.
Pur trattandosi solo di un breve compendio della carriera professionale dell’ospite, già se ne può evincere la profonda e articolata competenza circa il nocciolo tematico dell’incontro: il rapporto tra finanza e sviluppo sostenibile delle imprese.

L’analisi di professor Caroli parte da un interrogativo di fondo: “Che rapporto sussiste tra finanza, attività d’impresa e gli obiettivi prefissati a livello internazionale in materia di sviluppo sostenibile (in primis facendo riferimento ai 17 Sustainable Development Goals (SDGs) e all’Agenda 2030)?”.
È così che, partendo da un’infarinatura generale richiamando al pubblico una possibile definizione di “sviluppo sostenibile” (nelle sue componenti sociale e ambientale) e di “finanza” in senso stretto, vengono poste le basi per comprendere il primo macro-tema della disquisizione di professor Caroli: la recente evoluzione delle funzioni di impresa, ovvero dell’insieme degli obiettivi che un’impresa si prefigge.
A tal riguardo, Caroli sottolinea il cambiamento quasi “filosofico” a cui abbiamo assistito e a cui tutt’oggi stiamo assistendo all’interno dell’ecosistema imprenditoriale: se un tempo il fine ultimo di un’azienda, al pari di quello dei propri stakeholders, era rappresentato dalla massimizzazione profitto, ad oggi ciò che viene richiesto alle imprese è di conciliare ed integrare tale aspetto con un più vasto ventaglio di obiettivi sociali e ambientali.
Le imprese dunque, sospinte lateralmente dalle istituzioni e da finanziatori sempre più attivi nel richiedere loro performance anche sul piano socio-ambientale, vengono incanalate lungo il sentiero dello sviluppo sostenibile, pur dovendosi mantenere profittevoli.

A tal riguardo, l’ospite sottolinea un aspetto cardinale in tale dinamica: il ruolo ricoperto nello specifico dagli investitori nell’indirizzare il mondo dell’impresa verso una maggiore sostenibilità.
Infatti, sottolinea Caroli, questi ultimi non solo richiedono alle imprese un effort a livello sociale e ambientale, ma sono sempre più disposti ad acquistare obbligazioni “social impact bond” (anche conosciuti come “pay for success bonds”) e “green bond” (o “climate bonds”). Investire in tale gamma di obbligazioni, che spesso presentano tassi di interesse inferiori o comunque performance-related, presenta apparentemente una contraddizione: eppure, spiega il professore, impiegare risorse finanziarie in tali bond può rivelarsi remunerativo per gli investitori, in quanto si tratta di obbligazioni a basso rischio.
Interessante è sicuramente il caso specifico citato da Caroli: BlackRock, ad oggi la più grande società di investimento al mondo, richiede in modo sempre più pressante alle realtà aziendali in cui immette capitale di presentare assieme al bilancio annuale un compendio dettagliato delle proprie performance sul piano sociale ed ambientale, pena la cessazione del rapporto di finanziamento.

Il professor Caroli solleva infine due tematiche abbastanza complesse nel panorama dello sviluppo sostenibile delle imprese: quello della misurazione, della certificazione e del rating delle performance social e green, e quello delle nuove dinamiche tra banche, grandi aziende e piccole e medie imprese, nella reciproca richiesta di un effort sempre maggiore a livello sociale e ambientale.

Spazio infine alle domande che, come l’ospite stesso sottolinea in segno di elogio, snocciolano subito vari nuclei tematici della questione: dal problema del greenwashing, allo stato dell’arte nelle certificazioni ambientali, sino ad un tema alquanto attuale: i problemi di competitività (soprattutto con mercati non allineati quanto a obiettivi di sviluppo sostenibile) che inevitabilmente si presenteranno in tale processo di sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano, quanto in quello europeo e in quello globale.

Chi scrive tiene infine a sottolineare, in conclusione, un messaggio molto forte, più volte ribadito nel corso della serata da professor Caroli al proprio pubblico: la responsabilità che quest’ultimo avrà nei panni di futura classe dirigente in materia di sviluppo sostenibile e l’orgoglio del professore di poter arricchire il bagaglio culturale di noi studenti con il proprio intervento.