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Premio Roma, insigniti Maria Rescigno, Gian Maria Gros-Pietro e Renzo Arbore

Margherita Cesario

Il giorno giovedì 15 dicembre 2022, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, si è svolta la settima edizione della cerimonia di assegnazione del Premio Roma, riconoscimento nato nel 2015 per volere del Cav. Lav. Ercole Pellicanò e attribuito a personalità del mondo dell’economia, della scienza sociale e della cultura che si sono distinte per contributi dati alla crescita e allo sviluppo del paese.

Il Cav. Lav. Ercole Pellicanò ha aperto l’incontro ringraziando l’amministrazione comunale, la Giuria del Premio, il Comitato dei Garanti e gli ospiti presenti tra i quali alcuni studenti del Collegio Universitario “Lamaro-Pozzani”.

All’introduzione del Cavaliere sono seguite le parole di Marcello Messori e Andrea Brandolini in ricordo di Gianni Toniolo, storico economico nonché autorevole membro della giuria del Premio Roma, mancato il 13 novembre scorso. Del professore è stata lodata la sensibilità, a cui si accompagnava una solidissima preparazione nel campo della teoria della politica economica, oltre che un ragguardevole spessore culturale. È inoltre stato richiamato alla memoria il suo impegno sistematico nella Banca d’Italia, soprattutto nell’ambito della ricerca. Egli ha cercato di fondere diverse competenze e lo ha fatto forzando il dialogo tra approcci differenti, offrendo un’esperienza formativa unica per i ricercatori della Banca.

Per la sezione Economia, Impresa e Sociale il Premio è stato assegnato a Maria Rescigno, Professore ordinario di Patologia Generale, Humanitas University. L’immunologo Alberto Mantovani, già vincitore del premio nel 2016, ha tessuto le sue lodi mettendo in luce i principali contributi della docente nel campo della ricerca in merito alla relazione tra il sistema immunitario e il mondo microbico e alla comunicazione tra i due massimi sistemi dell’organismo: quello immunitario e il sistema nervoso centrale. Ella è stata inoltre presentata come modello per le giovani donne che intraprendono l’avventura della ricerca scientifica in quanto ha saputo coniugare il lavoro di ricercatrice con una spiccata capacità imprenditoriale e responsabilità sociale.

Il Premio per la carriera è andato al Presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro. Nella laudatio, il Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato, ha ripercorso la sua carriera concentrandosi in particolar modo sul suo lavoro nel Ceris, Istituto di analisi e ricerca, l’unico nell’ambito del CNR, finalizzato allo studio dell’economia applicata e dell’impresa.

Infine, il Premio per la Scienza, la Cultura e l’Arte è stato conferito a Renzo Arbore, artista poliedrico che ha regalato multiformi contributi allo spettacolo e all’arte. Nella laudatio pronunciata da Beniamino Quintieri, Renzo Arbore è stato descritto come innovatore per antonomasia, un antesignano di un nuovo modo di fare televisione.

Al termine dell’attribuzione dei premi, Marcello Messori ha sottolineato l’importanza dell’innovazione concentrandosi sulla necessità di una rincorsa innovativa in materia di transizione ecologica e digitale, una scommessa che l’Italia è chiamata a sostenere nel contesto dell’Unione Europea.

La cerimonia si è conclusa con l’augurio del Cav. Lav. Ercole Pellicanò che Roma torni ad assumere la posizione che merita. Infatti, come ha ricordato il Cavaliere, il Premio è intitolato a Roma come tributo ad una città al centro del mondo, economico e civile.