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Incontri con i dottorandi | Cervello e neuroscienze: viaggio nella memoria tra ricerca e utopia

08.05.2022

di Luigi Pizza

Prosegue il ciclo di incontri dei dottorandi con Jessica Talbot, dottoranda in Neuroscience and Psychology presso l’università Sapienza di Roma.

Dopo una breve parentesi riguardante l’anatomia del sistema nervoso centrale, si è discusso della tecnica della stimolazione magnetica transcranica (tms) e dei suoi vari benefici. È possibile, infatti, che essa possa curare ansia, emicranie, insonnia, depressione e che possa aiutare nel liberarsi da alcune forme di dipendenza patologica. Questo perché il processo tms sfrutta onde magnetiche per favorire lo scambio dei segnali elettrici neuronali di un individuo, in modo completamente non invasivo, senza doversi sottoporre ad alcun tipo di chirurgia. In generale, con un trattamento di 20-30 sedute, un terzo dei pazienti raggiunge la remissione completa dalla depressione, mentre un altro terzo raggiunge una risposta parziale.

La tecnica tms può essere utilizzata anche per un altro scopo, più vicino alla branca della medicina nella quale la Dott.ssa Talbot si è specializzata: essa, infatti, può aiutare a riportare alla mente delle memorie difficili da accedere. Questo argomento si è quindi ricollegato al precedente incontro in materia, riguardante il tema della memoria autobiografica altamente superiore (HSAM).

Si passa poi alla seconda parte del nostro incontro, riguardante la memoria autobiografica altamente superiore, HSAM. Costoro sono individui capaci di ricordare ogni giorno della propria vita, e di raggiungere le loro memorie molto più velocemente delle persone normali.

È stato fatto l’esempio di G.B., giornalista britannico con HSAM molto visiva che la Dottoressa ha potuto intervistare ed analizzare personalmente in Gran Bretagna. Il soggetto è in grado di ricordare ogni avvenimento di maggior risalto di cui lui ha fatto esperienza e di associare a ciascun giorno della sua vita uno stato d’animo. Nei vari test a cui la Dottoressa lo ha sottoposto, G.B. ha risposto correttamente a più del 97% delle domande. Il suo caso è estremamente stimolante e necessita di ulteriori ricerche.

Nonostante le grandi differenze nella capacità di collezionare ed accedere ai ricordi, soggetti caratterizzati da memoria autobiografica superiore non sono differenti in alcun modo dall’individuo medio nella conformazione strutturale del sistema nervoso centrale e periferico, ma hanno un maggiore scambio di impulsi elettrici neuronali in alcuni lobi dell’encefalo.

Il nostro incontro si è dunque concluso con una speranza, quella di utilizzare la tecnica del tms per migliorare le condizioni di vita della popolazione, permettendole di ricordare e di rivivere quanti più momenti possibili nell’ottica, semmai un po’ utopistica, di conoscere davvero noi stessi.