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L’informazione e le sue degenerazioni, incontro con Rolf Nijmeijer

11.11.2021

di Simone Cerino

Il relatore del quarto incontro dell’anno del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro è stato Rolf Nijmeijer, dottorando in Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli e residente all’interno del collegio. L’argomento principale del discorso e del successivo dibattito è stata la disinformazione, con una particolare attenzione al suo impatto sociale, a differenza della maggior parte degli studi sullo stesso argomento che concentrano la loro attenzione sull’impatto individuale.

Il Dott. Nijmeijer ha cominciato la sua trattazione esponendo le domande chiave che ne costituiscono la base: chi diffonde la disinformazione? E in quale modo? Per chiarire cosa si intende quando si parla di disinformazione, ha spiegato l’importante distinzione tra la misinformation e la malinformation: il primo termine si riferisce all’insieme di informazioni che contengono degli errori involontari, come descrizioni erronee di fotografie, date inesatte, statistiche sbagliate oppure traduzioni scorrette; il secondo termine si riferisce, invece, all’insieme di dati privati che sono deliberatamente resi pubblici, ad esempio il crescente fenomeno del revenge porn, oppure alle informazioni false che sono consapevolmente pubblicate, ad esempio con cambi di date o di contesto.

Al centro tra questi due termini si pone la disinformazione, che riprende dunque la falsità dell’informazione della misinformation e l’intenzionalità della pubblicazione della malinformation per la creazione di contenuti volti alla manipolazione, quali prodotti audiovisivi contraffatti o teorie cospirazioniste.

La disinformazione non è un fenomeno nuovo, in quanto già dal ventesimo secolo si è assistito all’esplosione della comunicazione di massa attraverso la radio e la televisione in particolare, ma è con l’avvento di internet che la situazione è diventata molto più complessa.

Sebbene le persone aventi delle idee molto forti abbiano meno probabilità di cambiare la loro visione per via della disinformazione, per la maggior parte degli individui nella società questo pericolo sussiste. Le notizie false, infatti, contengono spesso dei contenuti molto appetibili e interessanti, e per questo motivo hanno più probabilità di essere diffuse. Questo giustificherebbe la velocità della trasmissione di notizie false e la relativa difficoltà nel contenimento e nella correzione.

Ciò è dovuto anche al fatto – ha spiegato il Dott. Nijmeijer – che la maggior parte di queste notizie riguarda temi di tendenza nel dibattito pubblico e che tendono a dividere la popolazione in due fazioni, radicando le rispettive posizioni. Questo diffuso fenomeno è noto come polarizzazione.

Concludendo, possiamo affermare che queste tematiche sono estremamente importanti nel mondo attuale e strettamente legate alla nostra quotidianità. È per questa ragione che incontri come questo sono essenziali per noi studenti e non solo: stimolando la riflessione collettiva ed individuale, contribuiscono a una maggiore presa di coscienza della realtà che ci circonda.