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Un tuffo nella vita di Gesner: l’innovazione nello studio di una lingua “morta”

19.03.2021

di Lorenzo Teodori

Incontro serale di altro tema, quello che ha coinvolto lo scorso 17 marzo gli studenti del Collegio “Lamaro Pozzani”, rispetto al filone sulla trasparenza e sull’anticorruzione che si sta dipanando dall’inizio dell’anno accademico.

Marie-Luise Reinhard, dottoranda di ricerca binazionale in “Antichità classiche e loro fortuna” presso le Università di Roma “Tor Vergata” e di Magonza, attualmente borsista presso il Collegio, ha condotto un’interessante trattazione su alcuni degli argomenti centrali della sua tesi di dottorato.

Laureata in Latino, Francese e Scienze Educative in Germania, presso l’Università di Magonza nel 2018, anno in cui inizia il dottorato in Antichità classiche, Marie-Luise Reinhard è specializzata nella storia dell’insegnamento della lingua latina e tiene frequentemente degli interventi sul tema in ambito internazionale e nell’acquisizione del linguaggio. Parlando Latino classico, ha partecipato attivamente all’insegnamento dello stesso in diverse istituzioni secondo il metodo induttivo-contestuale.

Marie-Luise Reinhard ha analizzato un nuovo approccio di insegnamento del latino durante il diciottesimo secolo, che si era rivelato, fino a quel momento, un periodo di profonda crisi per la “lingua dei padri”.

La nostra dottoranda ha preso in esame i nuovi principi formulati da Gesner, mettendo in risalto le opere e il “modus operandi” di questo studioso, capace di rivoluzionare gli ambiti accademici e non. Johann Matthias Gesner (9 aprile 1691, Ansbach; 3 agosto 1761, Gottinga), pedagogo e filosofo classico tedesco, introdusse un metodo innovativo per lo studio del Latino e si occupò anche di definire quali dovessero essere le conoscenze fondamentali di un docente e quale metodo dovesse adottare questi per supportare al meglio i propri studenti nell’apprendimento di tale lingua.

Ripercorrendo le tappe principali della sua biografia e della sua carriera accademica, la discussione ha approfondito anche snodi di grande rilevanza del pensiero di Gesner, interessandosi a diversi frammenti dei suoi scritti: si è evidenziata la “curiositas” (curiosità) che sin dai primi studi liceali lo ha poi portato a imparare a leggere il latino e a trasmettere un entusiasmo così acceso per tale disciplina anche ai suoi discepoli.

Va anche sottolineato come Gesner istituì un seminario filologico presso l’Università di Göttingen. Lo scopo principale era quello di stabilire un livello standard ed omogeneo per la formazione dei docenti universitari e successivamente di garantire un livello di istruzione uniforme per tutti gli studenti al momento dell’ammissione all’università.

Nel corso della sua vita Gesner ha posto un accento particolare sulla lotta contro il metodo di insegnamento meccanico nelle lezioni di latino e greco praticato all’epoca, opponendosi con il suo metodo di lettura recentemente sviluppato. Invece di esaminare singoli passaggi del testo da punti di vista lessicali e grammaticali sempre nuovi, Gesner ha invitato a praticare una lettura continua, non interrotta da spiegazioni apprese, tenendo conto del contesto generale del contenuto. Con questa nuova concezione dell’insegnamento delle lingue, Gesner ha inaugurato una nuova era nella storia dell’istruzione superiore.

Oltre alla riforma dell’insegnamento del latino e del greco da parte di Gesner, va ricordato che l’istituzione del seminario filologico presso l’Università di Göttingen, da lui avviato, ebbe molto successo. La struttura è stata la prima del suo genere e la sua concezione ha reso l’Istituto di Göttingen un modello per tutti i seminari filologici successivi.

Appare quindi chiaro come il lavoro e, soprattutto, la passione di Gesner abbiano acceso una nuova luce in un periodo di oscurità per la lingua latina come il diciottesimo secolo, ma anche come abbiano contribuito allo sviluppo di un nuovo genere di didattica, a partire, in primis, da una profonda ed erudita formazione dell’insegnante, la cui funzione, a nostro giudizio, risulta, nell’era della digitalizzazione, ancora fondamentale.