“Conoscere per competere”: questo il titolo del workshop, organizzato dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, che si è svolto a Matera il 30 marzo scorso. All’iniziativa hanno partecipato oltre cinquanta studenti del Collegio “Lamaro-Pozzani”, che hanno così potuto assistere all’intervento di personalità di spicco del mondo dell’imprenditoria, della politica e della cultura.
Matera, capitale europea della cultura 2019, si è distinta negli ultimi decenni per uno straordinario processo di riscatto, che le ha consentito di affrancarsi dal titolo di “vergogna d’Italia” e di affermarsi come modello per tutto il Mezzogiorno. Il sindaco Raffaello De Ruggieri ha sottolineato la buona reputazione e il valore storico della città, protagonista di un percorso di sviluppo che ha trasformato la “vergogna” dei suoi cittadini in un vero e proprio sentimento d’orgoglio. Diversi ospiti hanno sottolineato durante il convegno l’attualità del tema del lavoro nel Mezzogiorno, requisito essenziale per il raggiungimento dell’autonomia economica e della coesione sociale.
Gianni Carità, presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, ha rimarcato l’importanza della valorizzazione del capitale umano. Fattore, quest’ultimo, su cui basarsi per una politica di rilancio dei fattori competitivi, volta al contrasto di fenomeni come la desertificazione produttiva, il degrado urbano e la disoccupazione giovanile. A proseguire i lavori una tavola rotonda composta da Nicola Rossi, Alberto Bombassei, Patrizio Bianchi e Gaetano Manfredi. Politiche per il Mezzogiorno, investimento nella scuola e nella formazione, rafforzamento del sistema universitario e riduzione della dispersione scolastica sono stati i temi affrontati dagli ospiti, che hanno contribuito alla prosecuzione del dibattito offrendo ulteriori spunti di riflessione.
A seguire, i Cavalieri del Lavoro Angela D’Onghia, Pietro Di Leo, Carlo Pontecorvo, e Umberto Quadrino hanno rivolto l’attenzione all’innovazione, all’internazionalizzazione delle imprese e al potenziamento delle infrastrutture. Filo rosso della discussione la responsabilità sociale d’impresa, che può tradursi in sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Un’attenzione particolare è stata poi dedicata al tema della conoscenza, indispensabile per essere competitivi in un panorama fortemente globalizzato come quello attuale.
Non sono mancati commenti da parte del Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo Alberto Bonisoli a proposito dei temi proposti dal giornalista del Tg1 Francesco Giorgino, come i recenti accordi commerciali tra l’Italia e la Cina, nonché il reddito di cittadinanza, la TAV e la riforma del sistema pensionistico.
A concludere il workshop l’intervento del Presidente della Federazione Antonio D’Amato, che ha posto l’accento sull’attuale deficit di credibilità e di reputazione del made in Italy, da colmare anche con la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale. Per raggiungere i vertici mondiali di competitività occorre infine realizzare politiche d’investimento concrete, che promuovano un costante impegno civile e sociale.