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Perché dell’Europa c’è ancora bisogno

Incontri con i Cavalieri del Lavoro

02.04.2019

di Noemi Palmeri

Arriva al suo terzo appuntamento il ciclo di incontri al Collegio “Lamaro Pozzani” in vista delle elezioni europee del 23 maggio, questa volta presieduto dal Cavaliere del Lavoro, nonché professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso la Luiss, Gianluigi Tosato. L’aspetto del processo di integrazione europea discusso in quest’occasione è stato lo spirito con cui tale percorso viene intrapreso, con particolare attenzione alle domande e ai valori cui appellarsi per garantire la piena realizzazione del sogno europeo, attualmente minacciato da uno dei periodi di crisi più aspri in cui sia mai stato coinvolto dai suoi albori.

Questo è quello che si è voluto mettere in evidenza attraverso un essenziale excursus storico sull’Unione Europea, dalla dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 sino all’adozione della moneta unica. Non si è trattato però di un puro esercizio di memoria storica, ma si è cercato di evidenziare con prove fattuali la natura progressiva ed integrativa dell’evoluzione europea, snodatasi lungo una catena di tappe successive ed imprescindibili: “L’Europa non si farà in una volta sola“, dice infatti il Cavalier Tosato citando la suddetta dichiarazione, la quale ha sancito la nascita del progetto europeo.

Numerose, però, sono state le crisi che ne hanno minacciato l’attuazione, si pensi ad esempio alla crisi della sedia vuota o alla ben nota crisi economica del 2008, oppure – con riferimento agli attuali ostacoli allo spirito europeista -all’insorgere di correnti sovraniste e populiste, polemiche sulle politiche di immigrazione, nonché a circostanze di eccezionale rilevanza quali la Brexit. Questi ultimi rappresentano fenomeni sintomatici di una patologia ben più profonda di quanto non lascino trasparire, che inevitabilmente sfocia nella domanda fondamentale cui si è cercato di dar risposta nel resto dell’incontro: dell’Europa c’è davvero ancora bisogno?

Valori e convenienza sembrano entrambi puntare verso una risposta affermativa: l’intero sogno europeo è ancora permeato da quell’originale ideale di fondo di pace, che sembra corroborare i successi ottenuti in ambiti quali quello economico o della sicurezza, in cui i vantaggi di un’istituzione sovra-governativa si mostrano in tutta la loro evidenza. Perché il progetto europeista possa tuttavia prosperare, è necessario che ci si convinca della sua validità politica, fondata sugli ideali di solidarietà e responsabilità, legalità e capacità di coniugare la libertà individuale con i diritti sociali di ciascuno.

Nel dibattito con gli studenti successivo alla conferenza, sono stati sviluppati temi quali l’ambiguità dell’elemento intergovernativo nell’Unione Europea attuale, la legittimazione del progetto federalista e la possibilità di formulare con successo una Costituzione europea.