“Verrà un giorno in cui si vedranno questi due immensi gruppi, gli Stati Uniti d’America, gli Stati Uniti d’Europa posti in faccia l’uno dell’altro, tendersi la mano al di sopra dei mari”. Queste parole pronunciate nel 1849 da Victor Hugo ci riportano alle origini dell’idea di un’Europa federale, stimolando una riflessione critica in vista delle elezioni europee di maggio.
Ad aprire il ciclo di incontri sul tema rivolto agli studenti del Collegio è l’intervento di Francesco Gui, professore ordinario di Storia moderna presso l’Università “La Sapienza”, volto a illustrare i primi sviluppi di quell’ideale europeista costituitosi in vere e proprie istituzioni solo nella seconda metà del ‘900 e contrapposto, nel dibattito odierno, a visioni antitetiche come l’ipotesi confederalista (di un’Europa “minima” nel suo dettare legge agli Stati nazionali) avanzata dal fronte sovranista.
L’immagine di un’Europa unita si è affacciata per la prima volta nel Medioevo (a cui risale l’idea di patto come “foedus”), sotto il concetto di una “res publica cristiana”, a partire da Carlo Magno. Tuttavia, il disegno di un federalismo europeo come lo intendiamo oggi è venuto realmente alla luce solo nel XIX secolo, su ispirazione di due grandi modelli, quello americano in primis (il termine “Stati Uniti d’Europa” è usato, oltre che da Hugo, da Cattaneo, Lemmonier, e altri), e quello svizzero poi. Il professor Gui ha ricordato in particolare la Lega internazionale per la pace e la libertà, riunitasi a Ginevra nel 1867 con l’apporto di grandi personalità intellettuali da tutto il continente (quali Bakunin, Dostoevskij, Stuart Mill) e fondantesi su un umanesimo saint-simoniano, ideale che sarebbe stato presto messo a tacere dai nazionalismi borghesi e dalla lotta di classe, almeno fino alla tragedia del secondo conflitto mondiale. Quest’ultimo ha riproposto la necessità per gli Europei di fare un “salto in avanti di civiltà” (Lemmonier), stimolando il lavoro dei padri fondatori dell’Unione Europea a Ventotene.
Nella ricchezza di spunti dell’incontro, non sono mancate domande pertinenti da parte degli studenti, attraverso le quali si è discusso, tra i vari temi, della moneta unica, dei limiti dell’Unione Europea odierna come unione politica e socioculturale e del rapporto Europa-Usa.