L’Istituto “Maritain” possiede una specifica vocazione culturale: la trasposizione nel nostro tempo del pensiero del filosofo francese, nel suo essere pienamente incentrato sulla persona e sui principi forti, pratici, della pace, della giustizia e della fratellanza. È in quest’orizzonte che va ripensata l’Europa oggi: protesa verso l’Africa e il Mediterraneo, quel Mare nostrum in cui oggi “quei valori sono uccisi, affondati” afferma Gennaro Curcio, docente di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale nel corso dell’incontro tenuto mercoledì 14 novembre con gli allievo del Collegio universitario Lamaro Pozzani.
Curcio è segretario generale dell’Istituto Internazionale “Jacques Maritain”, un istituto che nella consapevolezza della carica sociale del pensiero maritainiano¸ spende una larghissima parte delle sue energie nell’azione educativa: a livello scolastico – con percorsi di educazione civica – e universitario.
Una vera promozione della persona quale valore in sé non può che passare attraverso un più pieno e genuino impiego dello strumento del dialogo (oggi troppo spesso scambiato con un vuoto “dialogismo”), che ispiri una vera cultura dell’accoglienza. “L’accoglienza, oggi, non può limitarsi a una passeggiata interculturale – spiega Curcio – ma deve farsi intracultura, intesa come conoscenza profonda dell’altro”.
Una serata preziosissima per incontrare, nel pensiero di Jacques Maritain, reso vivo nel presente dall’opera dell’Istituto che porta il suo nome, la cultura che ha influenzato tanta parte della classe politica e dell’imprenditoria italiana, con l’esempio eminente dell’antropologia aziendale di Adriano Olivetti.