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BRUNO CERETTO: L’AZIENDA, IL VINO, LA TERRA.

Il Collegio ha ospitato il Cavaliere del Lavoro Bruno Ceretto, proprietario dell’omonima azienda vinicola.

 Giovedì 18 Dicembre il Collegio ha ospitato il Cavaliere del Lavoro Bruno Ceretto, proprietario dell’omonima azienda vinicola, accompagnato dal nipote Alessandro Ceretto, attualmente a capo dell’azienda, e dal sommelier Mauro Mattei, responsabile del settore vendite e del nascente ramo dell’Import.

Al centro dell’incontro è stata la filosofia della famiglia Ceretto, riassumibile nelle parole di Veronelli “La terra, la terra, la terra e poi ancora la terra”, con protagoniste del proprio pensiero le colline piemontesi, quel terroir a mosaico dal quale sono poi nate cantine diversificate nella produzione di vini famosi in tutto il mondo, come i Barolo ed i Barbaresco cru.
Il nome Ceretto si afferma a partire dagli anni ’30 con il fondatore dell’azienda, Riccardo Ceretto, ma soprattutto dagli anni ’60 con i due fratelli Bruno e Marcello, grazie alle loro idee ispirate da un viaggio in Borgogna, terra storicamente dedita alla produzione di vini di pregiatissima qualità. Trasportando e riadattando al territorio del Piemonte quanto appreso in Francia, i due fratelli Ceretto sono stati in grado di dar vita ad un’impresa che li ha portati ad essere tra i maggiori proprietari di vigneti del Piemonte, in particolare nelle aree delle Langhe e del Roero.
Da sempre i Ceretto hanno capito l’importanza dell’immagine dei propri vini e hanno affidato la progettazione delle loro etichette e bottiglie a noti designer, collaborando con artisti in numerosi progetti e caratterizzando sempre più le loro proprietà.
La “nuova generazione”, con la guida di Alessandro Ceretto, ha portato l’azienda verso una svolta ecologica ed ecosostenibile, riconoscendo l’influenza che ha l’ambiente sulla qualità finale dei prodotti. Adottando le più moderne teorie e tecniche biologiche e biodinamiche si è avviato così un processo di tutela e rispetto della vigna e di quel territorio senza il quale il vino Ceretto non esisterebbe perché, in fondo, “la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l’uva".
Al termine dell’incontro si è tenuta la tradizionale cena di Natale, trasformata per l’occasione in wine dinner. Gli studenti del Collegio hanno così avuto il privilegio di degustare alcuni dei vini dell’azienda Ceretto (Blangé, Nebbiolo, Barbaresco, Barolo e infine Moscato), accompagnati da altre specialità gastronomiche piemontesi.