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Una serata con il Ministro Moavero Milanesi.

“Co-partecipazione e consapevolezza” Il Ministro Moavero Milanesi: ‘Non si può dire “forse” all’Europa’.

“Co-partecipazione e consapevolezza”: questo è il messaggio che Enzo Moavero Milanesi ha voluto lasciare in occasione della sua visita al Collegio. Concetti che vorrebbe raggiungessero tutta l’Italia e i suoi cittadini, visto il quadro di generale “indifferenza comunitaria” che ha presentato nei primi minuti dell’incontro.
 
Il Ministro per gli Affari Europei dei governi Monti e Letta, che era accompagnato dal Cavaliere del Lavoro prof. Gian Luigi Tosato, ha così sottolineato l’importanza di sentirsi parte integrante e funzionale dell’Unione Europea e di essere consapevoli che le direttive e le norme che da essa provengono sono state votate anche dai nostri rappresentanti: è sbagliato pensare che ne siamo “vittime” senza possibilità d’appello. Non si deve considerare l’UE come qualcosa di diverso da noi: l’UE siamo noi. Soprattutto se ricordiamo che ne siamo non solo soci, ma elementi di riferimento, co-fondatori e, tra l’altro,  il terzo contribuente netto.
 
Secondo il Ministro non vi sono reali alternative al restare nell’Unione Europea. I movimenti contro l’euro e contro l’Unione ritengono che si possa migliorare la condizione del proprio paese uscendo dalla comunità. Tuttavia non si rendono conto di quanto – banalmente – l’unione faccia la forza. Il restare nell’UE ci permetterà di contare qualcosa anche quando le maggiori potenze al mondo saranno quelli che oggi chiamiamo “paesi emergenti” o BRICS.
Come l’Italia, incapace di unirsi in un unico stato prima del 1861, pativa una condizione di inferiorità e patologica debolezza, così un’Europa divisa cadrebbe facile preda di dissidi e frizioni tra stati e della concorrenza straniera, avviandosi probabilmente verso un processo di decadenza. Ecco perché è davvero indispensabile essere tutti membri realmente attivi e consapevoli dell’Unione Europea.