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Una grande tradizione per guardare al futuro.

Incontro intenso e brillante quello tenuto il 14 novembre dal Professor Fernando Ferroni, presidente dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Il professore ha ricordato l’importanza della fisica italiana del ‘900 e le personalità eccellenti del tempo, a partire da Enrico Fermi e dai ragazzi di via Panisperna. Molti di loro lasciarono il paese, a seguito delle leggi razziali introdotte dal fascismo o per altre ragioni, ma la loro storia resta una pagina fra le più importanti per lo sviluppo della fisica, un esempio a partire dal quale ha continuato a crescere nei decenni successivi una importante tradizione nazionale, soprattutto grazie al contributo di Edoardo Amaldi. 

È stata quindi tracciata una panoramica dello stato dell’arte della fisica odierna, dalla scoperta del bosone di Higgs a temi suggestivi come la materia e l’energia oscure. Il professore ha evidenziato il ruolo, sempre attivo e competitivo, che l’INFN svolge in prima linea nella ricerca mondiale, in costruttiva competizione con giganti stranieri (perlopiù cinesi e giapponesi) dotati di capacità finanziarie incomparabilmente superiori. Comprensibile e fondato l’orgoglio manifestato nel dichiarare i numeri dell’istituto: il suo prestigio è tale da attirare numerosi dottorandi da tutto il mondo, compresi paesi come Germania, Inghilterra, Stati Uniti. 

Il tradizionale question time finale ha consentito di chiarire alcuni aspetti tecnici, nonché l’opinione del professor Ferroni sulle possibilità nel Bel Paese per coloro che studiano fisica. Le risposte su questo punto, pur con i dovuti limiti, sono state nel complesso rincuoranti.