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Incontro con la Comunità di Sant’Egidio sulla pena di morte

Bill Pelke, membro del Journey of Hope, organizzazione che si batte per l’abolizione della pena di morte, ha portato in Collegio la sua testimonianza e il suo messaggio di compassione e perdono.

In concomitanza con la Giornata Mondiale Cities For Life, Cities Against the Death Penalty del 30 novembre 2009 (data che ricorda la prima abolizione della pena capitale, ad opera di Pietro Leopoldo del Granducato di Toscana nel 1786), il Collegio ha ospitato Bill Pelke, membro dell’organizzazione “Journey of Hope”. L’incontro è stato aperto da Annarita Pescetelli e Antonio Salvati, rappresentati della Comunità di Sant’Egidio, che hanno presentato i risultati raggiunti dalla campagna contro la pena di morte nei paesi in cui è ancora prevista dall’ordinamento.

Bill Pelke è nipote di Ruth Pelke, insegnante dello Stato dell’Indiana, che nel maggio 1985 fu uccisa a coltellate da quattro ragazze e per il cui omicidio una di loro, l’allora sedicenne Paula Cooper, venne condannata a morte. L’ospite ha raccontato come, pochi mesi dopo la sentenza, messo da parte il sentimento di vendetta, decise di impegnarsi affinché la pena fosse convertita in ergastolo (obiettivo raggiunto nel 1989). Da allora, attraverso la sua testimonianza e quella di altri membri di Journey of Hope, Pelke diffonde un messaggio basato sui principi di love and compassion per l’abolizione della pena di morte.