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Incontro con l’on. Francesco Nucara, segretario nazionale del Pri

L'on. Nucara ha parlato ai nostri studenti della figura di Giuseppe Mazzini e della sua eredità.

Dall’Unione europea alla scuola, passando per una “sana” laicità e una libertà economica che sia anche solidale: le grandi sfide che ancora oggi tengono banco, Giuseppe Mazzini le aveva previste tutte centocinquanta anni fa. E proprio partendo da questi punti chiave dell’attività militante del padre del pensiero repubblicano, l’onorevole Francesco Nucara, segretario nazionale del Pri e deputato (di maggioranza) del Gruppo Misto alla Camera, ha presentato la figura di Mazzini nel corso dell’incontro con gli studenti del Collegio universitario “Lamaro Pozzani”.

Mazzini – ha spiegato Nucara, nel Pri da quasi cinquant’anni – non ha fondato i Repubblicani (che nascono nel 1895), ma ne ha foggiato l’identità, già a partire dalla creazione della “Giovine Europa” nel 1834 (il cui simbolo è oggi ripreso dalla UE) e dallo Statuto della Repubblica Romana (in cui non veniva messo in dubbio il ministero del Papa). Nucara (già sottosegretario e viceministro) ha anche parlato dell’evoluzione storica del Pri, partito interclassista poco propenso a chinare il capo a un leader (ma che pure ha conosciuto forti personalità come Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini); ma anche – sollecitato da numerose domande – dell’attualità politica. Dal Ponte sullo Stretto, “inutile, se prima non si interviene sulle altre infrastrutture come l’alta velocità”, alla stabilizzazione dei precari che “annulla i meriti”. Per chiudere con la professione di fede di uomo di sinistra che esprime i suoi ideali nell’azione di un governo di centrodestra: “Essere di sinistra vuol dire guardare con attenzione ai problemi sociali; non importa la posizione dello scranno in Parlamento”.