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Premio Roma per lo sviluppo del Paese: dieci anni di dialogo e responsabilità

09.12.2025

di Marco Oliva

Giovedì 4 dicembre 2025, nella storica cornice dell’Accademia dei Lincei, si è svolta la cerimonia di premiazione della decima edizione del “Premio Roma per lo Sviluppo del Paese”. L’appuntamento, negli anni, si è distinto come un riconoscimento dedicato a personalità che, nei rispettivi ambiti, contribuiscono in modo significativo alla crescita culturale, scientifica ed economica dell’Italia. Una rappresentanza di studenti del Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” ha preso parte alla cerimonia, che è stata ricca di testimonianze capaci di intrecciare prospettive diverse in un comune orizzonte di responsabilità.

In apertura dell’evento, il Cav. Lav. Ercole Pellicanò ha rivolto un saluto ai presenti, rievocando lo spirito originario del Premio e ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa nuova edizione. La prolusione è stata affidata a S.E. Cardinale Giovanni Battista Re, che ha proposto una meditazione sul Giubileo 2025, sottolineandone la dimensione spirituale e la capacità di generare dialogo e partecipazione. Il Cardinale si è soffermato sull’impegno profuso dalle istituzioni civili ed ecclesiastiche e sull’eredità lasciata ai fedeli e alla comunità internazionale.

Si è quindi entrati nel vivo con la consegna dei premi. Il primo riconoscimento, per la sezione Arte, è stato conferito al maestro Daniele Gatti, in collegamento da Firenze. Nella laudatio, il compositore Michele Dall’Ongaro ha definito Gatti “direttore superlativo”, elogiandone la capacità di “restituire all’arte il senso profondo del suo esistere”. Il direttore d’orchestra ha ringraziato con emozione la giuria, ricordando la sua formazione, la famiglia e il significato di un premio che per lui rappresenta uno stimolo a proseguire nella ricerca artistica.

Per la sezione Economia, Impresa e Sociale, il premio è stato assegnato a Emma Marcegaglia. Nel suo intervento, l’imprenditrice ha ribadito l’importanza di una guida fondata su valori solidi, affermando che “i valori ti danno una direzione e rendono l’azienda più forte”. Il Prof. Massimo Egidi, nella laudatio, ne ha ripercorso il ruolo chiave nel panorama industriale italiano, lodandone la costante attenzione alla dimensione sociale dell’impresa.

Il Premio Scienza è stato attribuito ad Alberto Sangiovanni Vincentelli, presentato da Roberto Battiston come figura capace di unire ricerca, innovazione e formazione. Sangiovanni Vincentelli, professore presso la prestigiosa University of California, Berkeley, ha rimarcato il valore della formazione, ricordando che la gioia più grande per un docente è “vedere i propri allievi sbocciare”. Il Premio alla Carriera ha visto protagonista Giuliano Amato, introdotto dal Prof. Franco Gallo, che ne ha ripercorso l’impegno nella vita istituzionale della Repubblica. Amato ha insistito sulla necessità di preservare un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, fondato sulla verità e sulla condivisione di principi comuni.

Infine, il Premio Speciale è stato conferito al Senatore a vita Mario Monti, celebrato da Enzo Moavero Milanesi per la sua attività di economista e servitore delle istituzioni europee. Monti, dopo essersi unito a Milanesi nell’esprimere un auspicio di pronta ripresa per Emma Bonino, ha dedicato un ricordo ai suoi genitori.

In chiusura, il Prof. Marcello Messori ha richiamato le parole chiave emerse nel corso della cerimonia – dialogo, collaborazione, partecipazione – sottolineando come esse rappresentino la condizione necessaria per un effettivo sviluppo del Paese. A conclusione, il Cav. Lav. Ercole Pellicanò ha ripercorso i dieci anni di storia del Premio, rinnovando lo spirito di un’iniziativa ormai consolidata.