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“Per realizzare un sogno bisogna essere svegli”: l’insegnamento di Ansedonia

18.06.2024

di Francesco Cassone

Anche quest’anno, per la nona volta, si è tenuta una giornata all’insegna della crescita formativa accompagnata da momenti di svago per gli allievi del Collegio Lamaro-Pozzani grazie all’ospitalità del Cavaliere del Lavoro Ercole Pietro Pellicanò e della sua consorte Lucia nella loro villa ad Ansedonia. Ad incorniciare l’evento, la splendida località sorge sulla costa Toscana, sulle rovine dell’antica colonia romana di Cosa risalente al 273 a.C. Dal suggestivo giardino dove si è tenuto l’incontro si può avere uno sguardo sul mar Tirreno e, sullo sfondo, sul Monte Argentario.

Ad intervenire il Direttore dell’Unità di Risoluzione e Gestione delle Crisi della Banca d’Italia ed ex allievo del collegio, Roberto Cercone, con il suo commento sulle Considerazioni Finali del Direttore della Banca d’Italia. Con la consapevolezza che il testo non pretende di indicare quali siano le scelte da prendere, l’excursus proposto invita a riflessioni su come in pochi anni lo scenario mondiale sia cambiato e come il sistema Paese debba reagire per superare le difficoltà che si sono verificate. Il Dottor Cercone ha scandito le parole chiave del testo: incertezza sul piano geopolitico, ritorno ad economie protezionistiche, realismo e “deideologizzazione” delle politiche economiche.

Non manca l’accento sul capitale umano, l’insieme delle persone che compongono le aziende, a cui vanno rivolte attenzione e finanziamenti su formazione e qualità dell’ambiente lavorativo. Ci si sofferma anche sulla cultura, un settore spesso ignorato in periodi di difficoltà come durante la pandemia. Oltre ai proventi economici di un settore culturale più sovvenzionato, è indubbio il valore immateriale che ottiene una comunità che legge di più, si informa di più e va a teatro di più.

Il Direttore conclude con un monito che deve essere un incoraggiamento per tutti noi: “L’Italia ha concorso a fondare l’Unione europea: ora può e deve concorrere al suo progresso. È con la forza di questa prospettiva che dobbiamo guardare con fiducia al futuro.”

Successivamente a prendere la parola è stato il Professor Massimo Massetti, Direttore dell’Area Cardiovascolare e della Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli e Professore di Cardiochirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Nel suo discorso ha ribadito come il diritto per una Sanità pubblica e universale sia garantito dell’art. 32 della Costituzione e di come la garanzia di un ambiente pulito e salubre vada di pari passo. Proprio il diritto alle cure gratuite va man mano restringendosi, testimoniato da liste d’attese sempre più lunghe e pronto soccorso congestionati, di fatto obbligando parte della popolazione a dover scegliere la sanità privata. Paesi come Francia, Germania, Svizzera o Stati Uniti hanno una spesa pubblica pro capite molto più alta dell’Italia sul Servizio Sanitario ma si ritrovano ugualmente nelle stesse problematiche. Il Professore individua due aspetti che sono all’origine del fenomeno del sovraccarico dei sistemi sanitari: da una parte la speranza di vita notevolmente aumentata e di conseguenza un aumento delle cure necessarie per la popolazione anziana, dall’altro i costi sempre più elevati della ricerca scientifica. Il Dott. Massetti conclude esprimendo la sua visione su come trovare una soluzione, speranzoso che questa trovi terreno fertile nel suo pubblico di ragazzi determinati a non essere osservatori passivi della realtà che li circonda e in cui, tra l’altro, ci sono anche studenti di medicina: “Il modello attuale fa rimbalzare il paziente da uno specialista all’altro, tra ambulatori, ospedali, cliniche e studi, perdendo nel tragitto informazioni e troppo tempo, un approccio non più sostenibile. Bisogna cambiare modalità di cura: mettere al centro le risorse e le competenze interne. Ci vorrà tempo, però oggi con l’ausilio della digitalizzazione abbiamo la possibilità di creare sistemi di cura ospedalieri e territoriali in continuità assistenziale, basti pensare ai vantaggi della messa in comune del dato sanitario o l’assistenza a distanza. Per applicare questo approccio ci sarà bisogno di un cambio di mentalità, passare dal concepire l’operato medico come curare una malattia al prendersi cura del paziente.”

Arriva il turno del nostro amico Andrea Ferrari, arrivato al sesto e ultimo anno del corso di Medicina e Chirurgia, un po’ un riferimento per tutta la nostra comunità essendone il più anziano. Nel suo discorso commosso ha ringraziato i padroni di casa, il cav Pellicanò e la signora Lucia, Il Professor Cercone e il Professore Massetti, per la possibilità data ai collegiali anche quest’anno di poter apprendere da grandi esperti del loro settore informazioni così importanti. Non potevano mancare le considerazioni sulla sua esperienza collegiale che volge al termine: un percorso che permette a giovani menti provenienti da tutto il Paese di trovarsi, condividere pensieri e esperienze e legare le proprie vite in amicizie che durano più dei cinque o sei anni passati al Collegio.

Chiude l’incontro il Cavaliere Ercole Pellicanò, sempre felice di poter ospitare tanti studenti volenterosi di apprendere nella sua Ansedonia, rivolgendoci il suo incoraggiamento: “Cari ragazzi, siate sempre decisi nel mettere a frutto le vostre capacità per superare le numerose sfide che si propongono al nostro Paese. Spero le mie parole possano sollevare in voi questa determinazione. Per realizzare un sogno bisogna essere svegli, non sotterrate mai i talenti che Dio vi ha donato. Insomma, ad usque fidelis al vostro ingegno e alla nostra Italia.”

Abbiamo fatto tesoro di queste parole, speranzosi per il futuro nonostante le sue difficoltà, consci di poterle superare insieme con l’impegno e la perseveranza.