Menu

Premio Il Perugino 2022, virtù d’impresa e responsabilità sociale

04.05.2022

di Giovanni Siracusa

Nella giornata di mercoledì 27 aprile, nell’elegante teatro del trecentesco collegio di merito della Sapienza, in Perugia, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione della quinta edizione del premio “Il Perugino, artista ed imprenditore”, chiamato così in onore del celebre pittore rinascimentale Pietro Vannucci che, in vita, fu molto legato al capoluogo umbro.

La cerimonia è stata aperta dal Cavaliere del Lavoro Ercole P. Pellicanò, il quale ha esordito ringraziando l’amministrazione locale e quella regionale, che hanno dimostrato grande sensibilità per i temi di matrice culturale nonché sul bisogno di comunicare ai giovani il valore del sacrificio, attraverso cui è possibile raggiungere la piena realizzazione personale. Su invito del Cavaliere in aula era presente anche una nutrita delegazione di studenti del collegio universitario Lamaro-Pozzani provenienti da Roma.

Le parole del Cavaliere sono state seguite dagli interventi del sindaco di Perugia Andrea Romizi, del presidente della Fondazione ONAOSI, di Amedeo Bianco, già Senatore della Repubblica, di Cristina Colaiacovo, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio e di Andrea Burchi, Direttore Regionale Centro Nord UniCredit, i quali hanno posto l’accento sull’incontro tra “antico e nuovo” e sul concetto di sostenibilità che non può venir meno in un mondo in rapido e continuo cambiamento. A prendere la parola è stato poi Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, il quale ha presentato il genio artistico del Perugino di cui l’anno prossimo ricorreranno i cinquecento anni dalla morte.

Un premio è stato conferito, con laudatio del Rettore dell’Università LUISS, Andrea Prencipe, a Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont, definito ingegnere umanista nonché innovatore visionario per la lungimiranza dimostrata nel proprio operato. In particolare il premiato ha lanciato un messaggio ai giovani affinché questi siano intellettualmente onesti e non “taglino le curve” del proprio percorso, poiché questo modo di fare comporta spesso effetti imprevisti che lo rendono controproducente.

Il premio per i contributi dati alla stabilità del sistema finanziario e all’avanzamento digitale è andato a Salvatore Rossi, Presidente Tim, con laudatio di Franco Gallo, Presidente dell’Istituto Enciclopedia Italiana Treccani che si è riferito al premiato con il termine di “uomo a tutto tondo” che ha saputo sapientemente affrontare i cambiamenti nel mondo imprenditoriale: infatti, come egli stesso ha affermato, se un tempo era possibile avere successo producendo un dato bene e lasciandolo pressoché invariato nei decenni al giorno d’oggi una tale strategia è inattuabile per la maggior parte dei prodotti, siano essi beni fisici o servizi.

È stato inoltre riconosciuto un premio a Bruno Urbani, Presidente di Urbani Tartufi per la grande capacità imprenditoriale che lo ha contraddistinto attraverso cui è riuscito a posizionare l’impresa al vertice del settore. La laudatio è stata di Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, che ha riconosciuto ad Urbani le qualità più genuinamente umane: grande disponibilità e atteggiamento di apertura al prossimo.

Un premio speciale è andato a Gianni Letta, Presidente di Civita, definito dal laudator Claudio Cerasa, Direttore de ‘Il Foglio’, quale apprezzato esponente della classe dirigente non legato allo spirito del tempo ma al buonsenso, qualità imprescindibile per rivestire efficacemente ruoli di leadership. A prendere la parola è stato poi lo stesso Letta, che si è unito al plauso per gli altri premiati della cerimonia riconoscendone meriti e onori. Durante il suo discorso un riferimento è stato fatto ad Enrico Pozzani, fondatore del nostro collegio, per la sua lungimiranza e la sua generosità, simboli dello spirito di attenzione alla cultura che è alla base del premio.

Il premio alla carriera è andato a Ilaria Borletti Buitoni, imprenditrice e mecenate, con laudatio di Fausto Cardella, Procuratore Generale della Corte d’Appello di Perugia, il quale ha sottolineato l’importanza dell’attenzione nei riguardi dell’ambiente e del paesaggio come espressione della propria identità nonché indice di benessere e sicurezza territoriale.  La premiata ha dedicato il premio alla memoria del padre e del marito, insistendo sulla centralità della cultura, difatti “una società senza cultura è senza luce”.

In chiusura il Cavalier Pellicanò ha rivolto ai presenti l’augurio che l’anno prossimo la premiazione possa avvenire all’interno di una congiuntura migliore della presente per l’Italia e per il mondo intero.