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Antropologia ed evoluzione, una luce singolare sulla storia europea

Incontri serali

16.05.2019

di Francesco Santi

Per affrontare nel modo più adeguato le sfide del presente e del futuro, fondamentale è la conoscenza della propria storia e delle sue origini, anche le più lontane e recondite. È in virtù di questo pensiero che Giorgio Manzi, paleoantropologo docente presso il dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza, nonché direttore del Museo di Antropologia “Giuseppe Sergi”, ha condiviso il suo bagaglio culturale entro le mura del Collegio Lamaro-Pozzani per fare luce, da un punto di vista antropologico ed evoluzionistico, sulle origini del popolo europeo.

Quello che è stato affrontato è un viaggio nella Preistoria del Pleistocene che, dalle questioni apparentemente lontane sull’origine della specie umana, è approdato allo sviscerare la natura più profonda dell’uomo contemporaneo, dagli elementi di competizione e cooperazione nella sua evoluzione, all’attitudine alla continua migrazione e alla mescolanza, giungendo infine alla radicale negazione del concetto di razza, temi estremamente attuali alla luce delle complesse contraddizioni della società odierna.

Si aggiunge così, al ciclo di incontri sull’Europa e sulla sua cultura, uno sguardo scientifico, un arricchimento prospettico singolare per nuotare con maggior coscienza nel mare del Vecchio Continente.