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Cooperazione, sviluppo e arte: alla scoperta della Farnesina

Attività didattiche esterne

02.04.2019

di Laura Pezzella

Grazie all’iniziativa dei due ex residenti Palma D’Ambrosio e Stefano Soliman, gli studenti del Collegio Lamaro Pozzani sono stati invitati lunedì 1 aprile alla Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri.

Più di tutti, quello degli Affari Esteri è il ministero della continuità, in cui i rapporti con gli altri Stati si mostrano nella loro complessità e delicatezza. È per questo che per il Ministro è necessario avere uomini di fiducia al proprio fianco, a cui affidare le deleghe, come il sottosegretario Manlio Di Stefano, che si occupa di rapporti bilaterali con la maggior parte dei Paesi asiatici, ruolo e posizione delle imprese italiane nel mercato internazionale e sviluppo dell’industria spaziale. Quattro sono le visioni da lui proposte nei confronti della Farnesina: da cittadino, che nota l’imponenza del palazzo – secondo in Italia per estensione-, da politico, da sottosegretario, che deve lavorare per il proprio partito e per mantenere le promesse elettorali, e infine da burocrate, con le numerose e stringenti regole da rispettare.

Dietro al lavoro dei politici, c’è quello di tanti funzionari, a cui è affidato il compito di mantenere stabili i rapporti con gli altri Paesi. Il dialogo con il Segretario Generale Elisabetta Belloni si è svolto intorno al ruolo del diplomatico al giorno d’oggi, “colui che non sa niente di tutto”, perché fondamentale non è la conoscenza tecnica in ogni campo, ma la capacità di mantenere una visione d’insieme quanto più ampia possibile. “Per fare ciò, i diplomatici non smettono mai di studiare”, afferma Gabriella Biondi, dirigente dell’unità di formazione della Farnesina, “così da essere capaci di offrire il miglior servizio per i cittadini, per le imprese, per la pace”: il diplomatico deve portare sempre la sua conoscenza personale al servizio della carriera.

Entrare alla Farnesina, però, non è semplice. Il concorso annuale, presentato dal consigliere Renato di Porcia e Brugnera, è composto da complesse prove scritte e orali, che permettono l’ingresso solo ai migliori giovani.

Il compito del Ministero consiste quindi nel mantenere stabile la posizione dell’Italia come Paese della cooperazione internazionale e di creare cornici giuridiche dove le aziende possano lavorare. Ma la Farnesina non è solo questo: il palazzo ospita la Collezione Farnesina, nata nel 2000, che annovera oltre 400 opere, adottate in gran parte tramite la formula del comodato d’uso gratuito, provenienti dai maggiori artisti del XX e del XXI secolo e appartenenti alle più varie correnti artistiche, dal Futurismo alla Transavanguardia, dalla Metafisica all’Arte povera, concettuale e percettiva, il cui filo conduttore è l’Italia attraverso la sua storia e i suoi valori.