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Alle radici del federalismo europeo: il Manifesto di Ventotene

Incontri serali

28.03.2019

di Simone Corbo

Continua il ciclo di incontri a tema “Europa” al Collegio “Lamaro Pozzani”. Dopo l’incontro con Francesco Gui, ordinario di Storia moderna presso l’Università “La Sapienza”, ieri mercoledì 27 marzo, è stato il prof. Pier Virgilio Dastoli, già assistente parlamentare di Altiero Spinelli e ora Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo, a illuminare un pezzo della storia dell’integrazione europea.

Nel 1941, mentre sul mondo si spandeva l’ombra oscura del nazifascismo, nel loro forzato isolamento di Ventotene, Altiero Spinelli ed Enrico Rossi davano alla luce il  “Manifesto”, destinato a passare alla Storia col nome dell’isola in cui venne concepito.

A quell’epoca, vista la vastità dei territori occupati dai nazisti, sperare in un esito democratico della guerra non era per nulla facile. Ma il Manifesto di Ventotene andò anche oltre: Spinelli concepì un’Europa non solo libera, ma unita. Un’Europa federale in cui sarebbero venute meno le cause più profonde della guerra: il principio di sovranità assoluta e la degenerazione dello spirito patriottico in nazionalismo.

Sebbene oggi sentiamo estremamente lontano lo spettro della guerra, lo spirito di Ventotene mantiene un’indiscussa attualità. A maggior ragione in questi mesi, alla vigilia di quello che molti definiscono “il voto più importante nella storia dell’Europa”. “Le elezioni del prossimo maggio – ha detto Dastoli – avranno un significato particolare, per due ragioni principali: la prima è che per la prima volta si discuterà di questioni veramente europee, la seconda è che bisognerà capire quale ruolo assumeranno i vari gruppi sovranisti ed euroscettici”.

Il rapporto fra il pensiero di Spinelli e la realtà europea odierna è stato indagato anche durante il dibattito che ha seguito la relazione del prof. Dastoli, in cui sono stati trattati temi come il peso dell’azione europea in Nordafrica e i motivi della mancata integrazione dei meccanismi economico-finanziari nell’Unione Europea, con uno spazio particolare dedicato al rapporto fra Ue e giovani.