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Tecnologia, Big data e passione. Viaggio nel cuore della Valley emiliana

Attività culturali extradidattiche

24.09.2018

di Laura Collodel

Toccare con mano una delle aree di massima eccellenza dell’imprenditoria italiana. Con questo obiettivo una delegazione di 55 studenti del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” si è recata nei giorni dal 20 al 22 settembre 2018 nel cuore del tessuto produttivo emiliano.

Prima tappa a Casalecchio di Reno per il Centro di Supercalcolo “Cineca”, un consorzio interuniversitario cui aderiscono 67 università, 9 enti di ricerca, un policlinico e il Ministero per l’Istruzione e la Ricerca (Miur), le cui attività riguardano principalmente la gestione di imprese, di uffici di pubblica amministrazione e di cliniche ospedaliere, la realizzazione di test d’ingresso universitari e di concorsi per l’insegnamento, la ricerca tecnologica e l’innovazione. Si tratta di una realtà proiettata verso il futuro, che aspira a diventare il più avanzato polo al mondo per l’analisi dei Big Data. Dalla potenza computazionale alle eccellenze enogastronomiche, almeno in Emilia-Romagna, è un passo. E infatti dopo il Cineca è la volta di “Fico Eataly World”, il più grande parco del cibo al mondo, dove ad attendere i ragazzi è il Cavaliere Stefano Possati, presidente del Gruppo Emiliano dei Cavalieri del Lavoro.

L’attenzione alla qualità e la dedizione al lavoro permeano anche la seconda giornata emiliana dei giovani collegiali, i quali hanno avuto il privilegio di visitare a Borgo Panigale la fabbrica e il museo della Ducati, casa motociclistica che costituisce uno dei fiori all’occhiello dell’industria italiana nel mondo. Cura maniacale dei dettagli, meccanica avanzata e attenzione al capitale umano dell’azienda sono, come sottolinea uno dei responsabili delle Risorse Umane e tra i coordinatori dell’area educational della Ducati, il dottor Luca Baroni (ex “residente” del Collegio), “il nostro valore aggiunto”. “Non solo l’azienda predilige nella  maggior parte delle sue operazioni il lavoro manuale rispetto a quello delle macchine – precisa – ma investe anche molto sulla formazione del proprio personale e sui giovani”

Qualità e umanità sono state le parole-chiave della giornata del 21 settembre in cui i collegiali  hanno anche l’onore di incontrare il cavaliere Marino Golinelli, classe 1920, che in un emozionante discorso presso la sede della Fondazione da lui voluta 30 anni fa, l’Opificio Golinelli, città della conoscenza, dell’innovazione e della cultura, ha invitato gli studenti ad impegnarsi per la società.  Con parole semplici e penetranti, Golinelli ha trasmesso un forte messaggio di speranza e responsabilità sociale ed ha offerto un encomiabile esempio di vita: dopo aver fondato l’azienda farmaceutica A.l.f.a., il cavaliere ha messo in pratica la sua convinzione di sempre, che l’imprenditoria debba restituire alla società parte delle sue fortune. Ha così dato vita alla Fondazione che porta il suo nome, una realtà che opera a stretto contatto con i giovani – dai 18 mesi di vita in su – per promuoverne gli interessi e le capacità oltre che per finanziarne eventualmente i progetti considerati più brillanti. Dulcis in fundo i collegiali hanno visitato la sede di Pianoro della “Marchesini Group Spa”, guidata dal Cavaliere Maurizio Marchesini. Fondata in un “garage” da suo padre nel 1974, l’azienda rappresenta oggi una delle prime aziende produttrici di macchine per il confezionamento di farmaci al mondo.

Ultimo giorno dedicato a una visita culturale della città di Bologna e alla visita di un luogo “magico”, intersezione tra arte, tecnologia e artigianato, la Fondazione Mast – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, fondata nel 2013 grazie all’impegno del Cavaliere del Lavoro Isabella Seragnoli. Centro propulsore di convegni, concerti, eventi culturali come la mostra “Usa ‘68” ora in corso, la Fondazione offre ai dipendenti dell’adiacente fabbrica GD – acquisita dalla famiglia Seragnoli negli anni ’40 –  un asilo nido, una palestra e un ristorante aziendale. All’interno di una sala della Fondazione, infine, con l’aiuto del Professor Patrizio Bianchi – componente del Comitato Scientifico del Collegio e Assessore a coordinamento delle Politiche europee allo Sviluppo, Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e Lavoro della Regione Emilia Romagna – i collegiali sono stati coinvolti in una discussione sul sistema industriale italiano ed europeo i cui concetti chiave sono stati qualità, lavoro, formazione e curiosità. Il professor Bianchi inoltre, attraverso una piccola lezione di economia, fa notare agli studenti che sebbene sia importante per l’Italia essere competitiva in un mercato che ha ormai dimensioni globali, quest’ultima deve salvaguardare innanzitutto l’altissima qualità che ha reso celebri i suoi manufatti e conclude il proprio intervento stimolandoli alla curiosità e rivolgendo loro un significativo monito: “L’Italia sia varia, sia un insieme di teste pensanti; i giovani creino, e realizzino idee, sono loro il futuro su cui sperare”.