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L’innovazione utile alla 4° rivoluzione industriale. Nicolais: Sia libera e umile

Gli incontri serali del Collegio Lamaro Pozzani

07.03.2018

di Martina Franciosi

Interazione, interoperabilità, innovazione. Queste le tre parole chiave che risuonano chiaramente e ripetutamente nell’Aula Magna del Collegio dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” durante l’intervento tenuto lunedì 5 marzo nell’ambito del ciclo degli “Incontri serali” da Luigi Nicolais, professore emerito dell’Università di Napoli “Federico II” e coordinatore della Segreteria Tecnica per le Politiche della Ricerca presso il Miur, oltre che ex-presidente del CNR e membro autorevole del Comitato Scientifico del Collegio.

Dobbiamo portare avanti una ricerca blue sky, libera, di alto livello. Poi, dobbiamo fermarci per capire a cosa serviranno i risultati della nostra conoscenza“. Ecco la ricetta per affrontare la nuova rivoluzione industriale globale del nostro millennio, filo rosso del pensiero di Nicolais lungo tutta la discussione con gli studenti, che, dall’industria 4.0 e le nuove frontiere della tecnica, ha cercato di dimostrare che il vero cambiamento radicale a cui stiamo assistendo non è tanto tecnologico e produttivo, quanto intrinsecamente sociale. La trasformazione e il potenziamento dell’industria convenzionale grazie all’impatto delle innovazioni tecnologiche richiede un team-working in cui diviene imprescindibile la condivisione dei dati e l’interazione costante tra specialisti di settori diversi, che secondo Nicolais devono avere l’«umiltà» di riconoscersi espertissimi nel loro campo, ma necessariamente profani in tutto il resto.
Per questo fondamentale è l’interscambio dei risultati, la multidisciplinarietà dei progetti di ricerca e la capacità di trovare i giusti strumenti di dialogo, senza che i diversi linguaggi delle diverse discipline siano d’ostacolo all’obiettivo, bensì strategie di arricchimento reciproco e di successo.

Centralità del fattore umano
In questo scenario, la persona assume un ruolo centrale, da studente, lavoratore, fruitore, cliente, imprenditore. All’università pertanto oggi non spetta soltanto il compito di fornire ai giovani le giuste conoscenze e competenze per entrare nel mondo del lavoro, ma anche saper intercettare le direttrici di sviluppo del mondo industriale, adeguarne la propria missione didattica formativa e aprirsi alla società stessa, attraverso i sentieri aziendali, cuori pulsanti dell’economia territoriale e centri qualificati di ricerca e sviluppo, in cui la sinergia tra capitale umano, risorse e innovazione può generare risposte in grado di equilibrare il rapporto tra domanda e offerta, offrire opportunità ai giovani talenti e innescare un circolo virtuoso di benessere e contribuire alla crescita e al progresso del Paese.

Clicca qui per la presentazione “Il dialogo tra Università e Impresa nell’era della 4° rivoluzione industriale”