Menu

Dialogo, contaminazione e integrazione: il teatro dei ragazzi secondo Ceriani e Mosso

Incontri serali

Roma 31.01.2018

di Luigi Di Rosa

Dialogo, contaminazione e integrazione: sono queste le tre parole chiave che meglio esprimono la bellezza e le potenzialità intrinseche al concetto di cultura, specie se legata al territorio che le dà vita e alle persone che la producono, come nel caso del teatro. È l’opinione di Ferdinando Ceriani, regista teatrale e coordinatore artistico di numerosi festival e rassegne – una per tutte, “Mediterri-amo”, al fianco di Maurizio Scaparro – ospite presso il Collegio dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” insieme al suo collega Carlo Mosso, produttore esecutivo e fondatore e manager della Società di Eventi e Comunicazione Onni Srl.

Per Ceriani, il teatro è un evento culturale unico, corale, sociale, ma non social, anzi piuttosto “artigianale” e prettamente umano. È fatto di persone reali e non virtuali, che si mettono insieme in un lavoro di gruppo lungo e complesso, per trovare l’equilibrio ideale fra caratteri eterogenei, per creare un prodotto vivo e collettivo, capace di generare autentica coesione e aprire i cuori della gente. A differenza del mondo del cinema, nel quale il regista è padrone esclusivo della propria produzione, della propria storia e di ogni suo dettaglio, che sarà libero di curare e modellare come preferisce, quello del teatro è una realtà variegata e inaspettata, che prende forma diversamente ogni volta che si ricrea davanti ad un pubblico nuovo, pur raccontando la medesima storia attraverso gli stessi attori e lo stesso copione.

Più rivolto al backstage organizzativo e operativo, coerentemente alla sua professione quotidiana, è stato l’intervento di Mosso, il quale ha svelato che cosa significa in concreto realizzare uno spettacolo teatrale, ma in verità spiegando ciò che si cela dietro ogni progetto artistico-culturale: dall’ideazione e pianificazione all’esecuzione performativa e infine alla fase post-esecuzione, di completamento e gestione ultima della produzione. Ha tenuto inoltre a soffermarsi sulle difficoltà logistiche e tecniche da affrontare in ogni evento e pure sull’aspetto contabile-amministrativo sia di reperimento delle risorse sia di adempimento degli oneri fiscali, che sempre si presenta e va risolto. Tutto questo per far capire che non va mai dato nulla per scontato e tutto pesa sul risultato finale in termini di coinvolgimento, attrattività e successo fra il pubblico.