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Il Collegio incontra l’Arma dei Carabinieri, il Comandante Del Sette: “Rafforzato il nostro ruolo nello scenario globale”

Roma 05.12.2016

Spesso l’Italia è additata sui giornali internazionali per la mancata professionalità e inefficienza delle sue istituzioni. Non è questo il caso dell’Arma dei Carabinieri. Nata il 13 luglio del 1814 nel Regno di Sardegna con precisa vocazione territoriale, oggi, con la distribuzione capillare dei 105.000 Carabinieri in servizio, svolge compiti importanti in molteplici campi: polizia militare delle forze armate e mantenimento dell’ordine pubblico, tutela del patrimonio culturale e ambientale e vigilanza sulla genuinità delle sostanze alimentari con i Nuclei Antisofisticazione e Sanità.

Il Comandante Generale Tullio Del Sette, nel suo intervento al “Lamaro Pozzani”, si è soffermato in particolare sul duplice profilo internazionale dell’impegno dell’Arma, che è andato via via rafforzandosi in questi anni. Da un lato, organismi del calibro di ONU, UE, NATO ed OSCE hanno riconosciuto ai Carabinieri un ruolo di coordinamento negli scenari di crisi nell’ambito di missioni multinazionali e nel campo della cosiddetta “polizia di stabilizzazione”, volta a garantire l’ordine e la sicurezza in Stati dove una guerra civile è in corso o è appena terminata. Dall’altro, sono diversi i casi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo o dove vi sono ancora conflitti armati (Iraq, Sudan, Eritrea, Somalia), in cui l’Arma partecipa attivamente e con riconosciute capacità all’addestramento delle forze di polizia locali. Una responsabilità importante, insomma, nel garantire un futuro di pace e sicurezza, libero dalle minacce terroristiche, già sperimentate in Italia negli anni dello stragismo. Questo compito traccia oggi una linea di continuità tra le generazioni di Carabinieri, da sempre educate al motto “nei secoli fedele”.